Scopriamo tutte le proprietà della pianta del cotone, dalle più conosciute a quelle più originali, partendo dalle sue radici fino ai giorni d’oggi insieme alla dottoressa Alice Downes.
Ti piacerebbe coltivare una pianta di cotone a casa tua? Basteranno alcuni semi e pochi consigli…. leggi l’articolo fino in fondo e lo scoprirai!
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Quante volte durante una giornata utilizziamo del cotone? Innumerevoli: basti pensare soltanto agli indumenti di cotone che indossiamo, o ai dischetti di cotone che utilizziamo per detergere il nostro viso… pensando al cotone poi, non potremo fare a meno di ricordare tristemente la tratta degli schiavi africani, che a partire dalla fine del 1400 iniziarono ad essere deportati in America per lavorare nelle enormi coltivazione di cotone, senza alcun diritto.
Le origini della coltivazione del cotone tuttavia si collocano in realtà millenni addietro alla scoperta dell’America: il pezzo di stoffa di cotone più antico è stato ritrovato presso Huaca Prieta in Perù e risale circa al 6000 a.C., mentre alcuni ritrovamenti archeologici avvenuti presso Mehrgarh, in Pakistan, fanno risalire la coltivazione del cotone in questi luoghi a circa 5000 anni a.C.
Questa pianta rappresenta infatti una delle più antiche colture non alimentari domesticate dall’uomo e continua a ricoprire un ruolo fondamentale nel mondo moderno: oggi è infatti la più importante pianta da fibra tessile, è coltivata in circa 100 paesi e soddisfa ben un terzo della richiesta mondiale di fibra naturale, non a caso il cotone è soprannominato “l’oro bianco”.
In Italia tuttavia non è molto facile incontrare questa pianta, che è infatti coltivata principalmente in Cina, India e USA, mentre per quanto riguarda l’Europa possiamo ritrovarla in coltivazioni presenti soprattutto in Spagna, Grecia, Bulgaria, Romania ed Albania.
C’è da dire che molto tempo addietro il cotone è stato coltivato anche in Sicilia, dove però questa attività è stata abbandonata a causa di condizioni climatiche sfavorevoli per la pianta, come la brevità e l’eccessiva siccità della stagione calda.
Il cotone è infatti una coltura che richiede climi sub tropicali o temperati, ma con una stagione calda molto lunga, in particolare ha bisogno di un lungo periodo caldo e umido che serve alla pianta per crescere, e successivamente necessita di un periodo di tempo caldo e secco per la maturazione delle capsule che contengono i semi e le fibre.
La magia delle piante di cotone
Per osservare una pianta di cotone in Italia il modo più semplice è quindi quello di andarne a cercare una in un orto botanico, ma un modo ancora più carino per osservarne tutto il ciclo vitale è quello di procurarsi dei semi di cotone, metterli in un vasetto con del terriccio e prendersene cura.
Saranno necessarie poche accortezze, ma ciò che nascerà da quei semi ovali e bruni vi sorprenderà ogni giorno di più, e riempirà di gioia e soddisfazione il cuore dei più sensibili.
Ma cosa potranno aspettarsi coloro che si cimenteranno nella coltivazione di una piantina di cotone?
Per prima cosa è necessario sapere che di specie botaniche di “cotone” ce ne sono circa 50, ma solo 4 di queste vengono coltivate, esse sono: Gossypium arboreum e Gossypium herbaceum (di origine asiatica e a fibre spesse e corte), e Gossypium hirsutum e Gossypium barbadense (di origine americana, a fibre rispettivamente medie e lunghe). Il nome del genere, “Gossypium”, deriva dall’arabo “goz”, e fa riferimento a qualcosa di morbido.
Le restanti specie di cotone crescono spontanee in regioni tropicali e sub tropicali, e tutte appartengono alla famiglia delle Malvaceae proprio come la malva, l’altea ed il karkadè.
Sono piante erbacee o arbustive che possono raggiungere i 3 m di altezza, e sono dotate di grandi foglie composte da 3-7 lobi. Considerando che le radici del cotone sono a fittone e tendono ad approfondirsi molto nel terreno dovrete mettere a disposizione della vostra piantina un vaso sufficientemente profondo. Meglio ancora sarebbe avere l’opportunità di trasferire la pianta direttamente in terra.
Se però lo spettacolo della germinazione dei semi e della crescita delle piantine non vi avranno sorpreso abbastanza, dovrete certamente ricredervi quando sbocceranno i fiori: grandi e a forma di tazza, simili a quelli dell’ibisco. Sono dotati di petali bianco crema o giallo chiaro che possono tendere al rosso con il passare dei giorni fino a che non appassiscono, momento in cui inizieranno a formarsi i frutti, dette capsule, che matureranno e poi seccheranno per terminare il loro ciclo aprendosi ai vostri occhi: sarà solo allora che riveleranno il loro prezioso contenuto: veri e propri batuffoli di bianco cotone tra i quali sarà possibile notare alcuni semi bruni ed ovali.
A questo punto potrete decidere di raccogliere i semi e metterli da parte per farne nuove piantine, ma soprattutto potrete raccogliere i morbidi batuffoli bianchi fatti di fibre, che potranno essere usati per la detersione del viso, per riempire cuscini fatti da voi o per realizzare romantici bouquet (in quest’ultimo caso raccogliendo i rametti con le capsule).
Gli utilizzi tradizionali e le proprietà della pianta del cotone
A livello mondiale la coltura del cotone è sfruttata principalmente per ricavarne le fibre (peli composti da un’unica cellula sottile ed allungata) che possono poi essere filate per farne tessuti oppure possono essere impiegate nella fabbricazione di prodotti sanitari o nell’industria della carta, ma è interessante sapere che la pianta del cotone fornisce anche dei preziosi sottoprodotti, e che al suo interno sono contenute molecole chimiche impiegabili per le loro proprietà medicinali.
Il principale sottoprodotto del cotone è l’olio, presente nei semi tra il 18 e il 25%, e che può essere utilizzato nella cosmesi, nell’industria e nell’alimentazione umana avendo cura di estrarlo senza il “gossipolo”, un composto tossico capace di ridurre la conta spermatica, e che è stato per questo oggetto di sperimentazioni in Cina volte ad indagare un suo possibile utilizzo come contraccettivo maschile. L’ipotesi di un tale utilizzo del gossipolo è stata tuttavia attualmente abbandonata dal momento che questo composto ha dimostrato di essere responsabile della comparsa di diversi effetti collaterali non trascurabili.
L’olio di cotone rientra tra gli oli edibili più ricchi di acidi grassi insaturi, e quindi utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Generalmente quest’olio contiene infatti un 65-70% di acidi grassi insaturi, di cui un 18-24 % sono monoinsaturi (acido oleico) e il restante 42-52 % è costituito da acidi grassi polinsaturi, di cui il più abbondante è l’acido linoleico.
Oltre all’olio poi, dai semi macinati viene ricavata una farina, ed i semi stessi possono essere utilizzati come cibo per il bestiame.
Non vanno inoltre dimenticate le proprietà medicinali della pianta intera del cotone, in particolare di G. herbaceum, sfruttate da tempo immemore da varie medicine tradizionali come quella iraniana, cinese ed ayurvedica.
I cinesi per fare un esempio, da tempo sono a conoscenza delle proprietà abortive di questa pianta e del suo ruolo sulla spermatogenesi.
La corteccia delle radici della pianta in particolare, presso vari popoli è ritenuta afrodisiaca, abortiva, emmenagoga, capace di favorire il primo stadio del travaglio e l’espulsione della placenta. È inoltre utilizzata in caso di tosse e asma.
In diverse medicine tradizionali ai semi sono riconosciute proprietà galattogene, e sono utilizzati in caso di tosse, asma, problemi dei polmoni, debolezza, diabete, isteria, mal di testa, dissenteria, febbre e problemi della pelle. L’olio dei semi in particolare, è utilizzato per schiarire lentiggini e macchie della pelle. Il gossipolo è utilizzato in caso di endometriosi e sanguinamento dell’utero.
Le foglie sono usate in caso di dissenteria, per favorire il travaglio e per curare ferite e foruncoli.
Gli studi scientifici moderni hanno dimostrato varie proprietà della pianta del cotone, come quella antibatterica, antitumorale, anticonvulsivante, antidepressiva, anticoncezionale, diuretica, antiulcera, galattogena, epatoprotettiva e vulneraria. Al gossipolo in particolare sono state attribuite proprietà antitumorali, anticoncezionali, antiossidanti, antimicrobiche, antimalariche e antivirali.
Come abbiamo visto quindi, il cotone è una coltura multi-purpose impiegata dall’uomo fin dai tempi più antichi per scopi medicinali ma soprattutto per ricavarne la preziosa fibra, e coltivarne una piantina a casa è un modo per conoscere più da vicino questa specie di cui utilizziamo tutti i giorni i prodotti, ma che così raramente abbiamo modo di vedere alle nostre latitudini.
Alice Downes, Dott.ssa in scienze erboristiche
Il Cotone Biologico di Oligea
Curiosità: lo sapevi che il colore del fiore del cotone è bianco solo per un giorno, dopo la prima notte diventa fucsia. Tutti i fiori di cotone bianchi hanno un solo giorno di vita…
Come ottenere un batuffolo per uso cosmetico a partire dal frutto della pianta
Con un semplice procedimento, potete ottenere alcuni batuffoli di cotone per la pulizia del viso quotidiana:
- Dividere il frutto del cotone in spicchi o logge
- Procedere alla sgranatura liberando delicatamente i semi dalla fibra del cotone
- Pulire il batuffolo da eventuali impurità
- Con movimenti delicati, distendere ed allargare le fibre cercando di formare una nuvoletta
Alla fine, oltre al batuffolo, otterrete dei semi che, conservati in luogo fresco e asciutto, potranno essere seminati tra marzo ed aprile, nel vasetto biodegradabile fornito utilizzando terreno possibilmente biologico da annaffiare regolarmente. Nono appena le piantine saranno abbastanza grandi, sarà possibile procedere a trapianto, interrando direttamente il piccolo vaso in un vaso più grande, ricordando di annaffiare spesso; in questo modo, nel periodo tra agosto e settembre, potremo procedere ad una nuova raccolta di frutti di cotone.
Estrai i semi di cotone dal batuffolo e fai crescere la tua piantina!
Per ogni batuffolo che sboccerà otterrai decine di semi da ripiantare per sempre.
Ecco come coltivare una pianta di cotone in casa.