L’iperico o erba di San Giovanni è una pianta erbacea spontanea della flora italiana e delle nostre campagne, in alcuni casi alta in fino a 80 centimetri; presenta fiori giallo oro provvisti di petali disposti a stella, riuniti in spighe e deriva il suo nome “perforatum” dalle foglie bucherellate facilmente riconoscibili anche quando non fiorite (secondo una leggenda, bucherellate dal diavolo per far oltrepassare i suoi seguaci senza però il buon esito).
Coltiviamo iperico a Massarosa (Lu) in toscana e lo trasformiamo direttamente nei nostri laboratori Oligea ne Il Giardino di Manipura insieme alla cultivar Iperico Calicino, quest’ultimo più utilizzato a livello ornamentale.
Proprietà naturali dell’iperico
Nome scientifico: Hyperycum perforatum L., Hypericaceae.
Ai fiori di iperico sono riconosciute proprietà cicatrizzanti, antisettiche, antivirali, antinfiammatorie ed antidepressive grazie anche al contenuto di ipericina che accresce il livello di serotonina favorendo il buon umore.
Usi e rimedi naturali con iperico
Fin dall’antichità è considerata una pianta protettrice e custode di energie vitali, una vera e propria erba medicinale. L’iperico viene raccolto a giugno, in piena fioritura, con le sue infiorescenze si realizza tradizionalmente un oleolito rosso rubino impiegato per alleviare i sintomi di scottature, macchie cutanee, punture d’insetto, psoriasi, eritemi solari e piaghe.
Curiosità sull’iperico
L’etimologia del nome scientifico “Hypericum” è molto dibattuta, una teoria la fa derivare dal greco “iper-eikon” che significa pianta che cresce sopra le vecchie statue ma la teoria più accreditata, la fa derivare dal greco (hupér, “sopra”) ed (eikṓn – “immagine, icona”) in quanto era comune appenderla sopra le immagini sacre per allontanare gli spiriti maligni.
Infatti si narra che se raccolta nella notte del 24 giugno, giorno di San Giovanni, sprigionerebbe secondo le leggende poteri magici, rivelandosi utile per difendersi dalle malattie e dagli spiriti maligni, per questo definito anche “scaccia diavoli” e rappresenta una delle erbe essenziali per il rituale della preparazione della famosa acqua purificatrice. Si narra che le streghe nella notte di San Giovanni fossero in giro per raccogliere persone e poi si riunissero intorno ad un albero di noce per rituali di festeggiamento; le persone per tenerle lontane avrebbero indossato iperico e aglio.
E’ risaputo che i contadini, sin dagli albori, lo coltivavano vicino casa o lo appendevano come amuleto in piccoli mazzetti su porte e finestre, oppure sotto i cuscini, ma ancora veniva collocato dentro le stalle per proteggere il bestiame.
Talvolta veniva anche utilizzato in corone mentre si danzava intorno al fuoco e poi apposto su tetti della casa o parti a rischio per proteggere da fulmini e saette.
Raccomandazioni e avvertenze
Particolare attenzione deve essere fatta in caso di assunzione per os di preparazioni a base di iperico in quanto è una pianta che interagisce con altri medicamenti quali cardiotonici ed anticoncezionali.
Il nostro iperico ne Il Giardino di Manipura
Vieni a trovarci nella nostra fattoria didattica e agriturismo Il Giardino di Manipura a Massarosa (LU) in toscana per una visita in campo, dove ti racconteremo tutto quello che c’è da sapere sull’iperico, sulla raccolta, proprietà e usi. Potrai acquistare un mazzetto di iperico come amuleto o raccoglierlo per autoprodurre il tuo oleolito seguendo la nostra ricetta.
E se ti piace il mondo magico e credi nella forza naturale della notte di San Giovanni, ogni anno da noi è tradizione celebrarlo con raccolta di iperico e altre piante nel nostro giardino botanico per preparare tutti insieme l’acqua propiziatoria tra antiche tradizioni, riti suggestivi e musica ancestrale. Scopri di più nel racconto della notte di San Giovanni a Manipura.